Quando comunichiamo con qualcuno, ciò che diciamo con le parole ha un impatto sul messaggio pari solo al 7%.
7% è dunque la responsabilità delle parole sul messaggio finale che arriverà al nostro interlocutore; le parole sono importanti, fondamentali e devono essere scelte con accuratezza e precisione, ma che succede al restante 93% del messaggio che cerchiamo di comunicare?
Il 55% di ciò che stiamo dicendo, lo comunicheremo con il non verbale, ovvero tutto ciò che riguarda la mimica, non solo facciale ma di tutto il nostro corpo; il restante 38% arriverà attraverso la comunicazione paraverbale, ovvero il ritmo della nostra voce, il timbro e il volume che useremo ecc…
Questo significa che, pur volendo, “non si può non comunicare” (come specificato da Watzlawick e colleghi, nel primo assioma della comunicazione umana) poichè ogni cosa che facciamo (i sorrisi, i silenzi, gli sguardi ecc…) comunicano qualcosa all’altro.
Spesso non ne siamo consapevoli (e nascono qui anche molte incomprensioni all’interno delle relazioni) ma iniziare con sguardo curioso a guardarsi intorno, può essere un primo passo per rendersi conto di quanti messaggi (a volte contraddittori) riceviamo ed inviamo, che vanno ben al di là di ciò che “diciamo”
#comunicazioneumana#nonverbale#paraverbale#psicologia#psicoterapia#simonapierinipsicoterapeuta
(foto di Arkhod)
