L’approccio Strategico Integrato

La sua ideazione e divulgazione si deve al gruppo di ricercatori del Mental Research Institute di Palo Alto, quali Watzlawick, Weakland, Fisch e ai contributi tecnici di Milton Erickson (Watzlawick, Nardone, 1997).

Il terapeuta con formazione strategico-integrata lavora su tutti i livelli di cui è composto il problema del suo cliente (considerato come unico e irripetibile), rimanendo focalizzato sul qui e ora, lavorando per obiettivi ed utilizzando creativamente tecniche ben definite. Valorizza, seppur in modo aperto e critico, la diagnosi e si pone il principale obiettivo di sollecitare cambiamenti attivi nella vita e nello stile comportamentale disfunzionale della persona, attraverso l’utilizzo di varie tecniche. In particolare si avvale dell’uso di prescrizioni create ad hoc in relazione a quanto emerge nello specifico caso.

Lo psicoterapeuta strategico ad impostazione integrata non trascura il passato del cliente ma, anzi, interagisce con le sue narrazioni per comprendere le origini dello stile comportamentale e ideare efficaci strategie di risoluzione dei problemi che emergono. Queste peculiarità fondano l’originalità di un approccio nuovo concentrato principalmente sui bisogni di cambiamento del cliente.

 

L’approccio strategico ha vantaggi sia di economicità (relativa maggior brevità rispetto agli altri modelli) che di efficacia (più rapida ristrutturazione dei problemi e dei sintomi) con una migliore flessibilità rispetto alle caratteristiche personali del terapeuta e del cliente (Gaetano De Leo, 2003).