E’ oramai appurato da moltissime ricerche nel campo, che corpo e mente siano in stretta relazione, al punto che spesso è proprio il corpo a suggerire il disagio psico-emotivo.
Esistono alcuni sintomi caratteristici che riportano l’attenzione alla dimensione mentale, dove vi è una stretta relazione tra disturbo/segnale del corpo e disturbo della mente:
- nel mal di testa ad esempio, spesso tensioni muscolari scatenano cefalea, emicrania ecc…
- nei disturbi gastrointestinali (gastrite, colite ecc)
- nelle malattie psicosomatiche come la psoriasi, l’alopecia, la dermatite ecc..
- nelle problematiche cardiovascolari (palpitazioni, tachicardia ecc..)
ciò accade perchè il dolore ha una funzione, il corpo ci avvisa con un allarme, ovvero con un segnale di pericolo, che qualcosa non va (a livello fisico o psicologico)
“Noi siamo il nostro corpo e il nostro corpo è la nostra casa: tutti i “rumori” derivano da qualcosa che si sposta dentro di noi e che cerca una giusta collocazione. Ciò genera dolore fisico, fastidio e malessere e ha un significato: la voglia di cambiare. I nostri muscoli ci hanno costruito, le nostre ossa ci hanno sostenuto, la nostra carne ci ha protetto, i nostri vasi ci hanno nutrito, la nostra cute ci ha rivestito. Le parti del nostro corpo ci conoscono, ci hanno ascoltato, hanno sentito i nostri bisogni e vibrato le nostre paure, dunque sanno tutto di noi. Siamo noi che non conosciamo il nostro corpo.” (Centrodr.it)
Si definiscono disturbi psicosomatici tutte le problematiche manifestate da una persona che, dopo una diagnosi differenziale, non sono riconducibili a disturbi organici o di simulazione. Il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM-V) include in questa categoria il disturbo da sintomi somatici, il disturbo da ansia di malattia, il disturbo di conversione, il disturbo fittizio, i fattori psicologici che influenzano altre condizioni mediche.
Secondo il DSM-5, per formulare una diagnosi di disturbo da sintomi somatici è necessaria la presenza di almeno un sintomo somatico capace di creare forti limitazioni nella vita di tutti i giorni per un periodo
di almeno sei mesi.
Al sintomo somatico devono associarsi
almeno una delle seguenti risposte psicologiche o comportamentali:
a) pensieri eccessivi riguardanti la gravità
dei sintomi;
b) elevati e persistenti livelli di ansia o
impiego eccessivo di tempo e di energie spese a causa delle preoccupazioni
per il proprio stato di salute
Oggi, più che in passato, non si fa diagnosi di disturbo psicosomatico solo sulla base dell’assenza di una diagnosi medica, bensì ci si orienta più su una serie di pensieri, emozioni e comportamenti che accompagnano il disturbo e che rappresentano segnali positivi che orientano ad una diagnosi di questo tipo.
COME SI TRATTANO DISTURBI PSICOSOMATICI?
L’APA (American Psychiatric Association) per il disturbo da sintomi somatici raccomanda «un trattamento che aiuti a controllare i sintomi e aiuti la persona a funzionare nella maniera più normale possibile. Questo comporta l’avere visite regolari con un professionista di fiducia che possa fornire supporto, rassicurazione, monitoraggio dei sintomi, evitando eccessivo ricorso a test e trattamenti non necessari. La psicoterapia può aiutare il cambiamento individuale dei pensieri e dei comportamenti, attraverso l’apprendimento di nuove strategie per gestire il dolore, lo stress e migliorare il proprio funzionamento».
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Foto di Julia Kuzenkov
