Quali sono i segni del disturbo dello spettro autistico? A che età si può avere una diagnosi? Qual è la causa dell’autismo? C’è una relazione tra vaccino e autismo? Esiste una cura?
Queste sono alcune delle domandi che più frequentemente si pongono i genitori; proviamo a fare chiarezza con l’aiuto di alcune indicazioni del Prof. Vicari (Neuropsichiatra infantile, dirige l’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile dell’IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma).
Quali sono i segni dell’autismo?I segni dell’autismo riguardano una compromissione generalizzata, in particolare della comunicazione e dell’interazione sociale, dei comportamenti, interessi e attività che si manifestano in maniera ristretta, ripetitiva e stereotipata. Vi è una compromissione dell’attenzione condivisa (ovvero, quando si indica qualcosa con il dito e il bambino non segue l’indicazione e non partecipa al gioco). Si stima vi sia un caso ogni 59 bambini e che sia molto più frequente nei maschi, con un rapporto di 4:1
A che età si può avere una diagnosi?Alcuni segni di rischio sono evidenti già dopo il primo anno di vita del bambino ma la diagnosi è certa a tre anni circa. Prima dei 3 anni possono esserci i comportamento di rischio ma non risultano essere stabili e alcuni bambini possono recuperare prima dei tre anni in modo molto importante. Dopo i tre anni, invece, il bambino tende ad assumere comportamenti cronici.
Qual è la causa dell’autismo?Ci sono molti fattori che intervengono nella strutturazione del disturbo; fattori biologici/genetici a cui si sommano i fattori ambientali. L’aspetto legato alla genetica sembra essere molto rilevante poichè è stato dimostrato che nel 20/30% dei casi possono esserci microduplicazioni o microdelezioni che sono caratteristiche dello spettro autistico. (Si pensi anche che la probabilità che una coppia che ha già concepito un bambino con il disturbo dello spettro autistico, ha una percentuale del 18% di concepire un secondo figlio autistico). Nella figura 1 ci sono alcune delle cause che nel tempo sono state individuate (dal 1943 al 2016); tra queste ancora oggi sembrano fare la loro parte l’assunzione di farmaci durante la gravidanza , l’avanzata età paterna, il basso peso alla nascita (fattori che da soli NON sono sufficienti ma che possono concorrere, insieme ad altri).
C’è una relazione tra vaccino e autismo?Alcuni genitori notano una regressione, nei comportamenti dei loro figli, in coincidenza con il periodo della vaccinazione; molti studi hanno dimostrato essere una coincidenza temporale poichè è proprio nel periodo delle vaccinazioni (in termini di età) che abbiamo visto manifestarsi i primi segni sospetti del disturbo dello spettro autistico. Le coincidenze temporali non sono coincidenze causali, ovvero non significa che un evento provochi l’altro.In particolare, uno studio del 2019 su una prestigiosa rivista (Annals of Internal Medicine, Fig.2), svolto su 50.000 bambini in Danimarca (seguiti per tre anni e suddivisi in due gruppi: uno con bambini vaccinati e uno con bambini non vaccinati) ha dimostrato che i bambini autistici vaccinati non erano in numero predominante.
Esiste una cura?Esiste un trattamento intenso e costante che deve svolgersi non solo nel centro di riabilitazione, ma anche con insegnanti e genitori. Più precoce è l’intervento, maggiori sono le possibilità di importanti miglioramenti nella qualità di vita
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