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A cosa serve la vergogna?

Sembra strano ma anche la #vergogna ha la sua funzione; un’emozione catalogata nel pensiero comune come “negativa”, ha in realtà un senso di esistere e può esserci molto utile.

Vediamo in che modo.

Innanzitutto possiamo chiederci: da dove nasce la vergogna? Perché alcune persone provano frequentemente questa emozione ed altri no?

La vergogna è un’emozione che, assieme alla colpa ad esempio, ci caratterizza come esseri umani e ci distingue dagli animali; è considerata infatti un’emozione “sociale” e che richiede autoconsapevolezza. Lewis, nel suo lavoro “IL Sé a nudo: alle origini della vergogna”, scrive: “solo una persona gravemente disturbata non prova mai vergogna, finché l’uomo sarà un animale sociale inevitabilmente la sua vita conoscerà questo stato d’animo”

La vergogna nasce in stretta relazione con un senso di inadeguatezza, con un’idea di se stessi carenti e manchevoli.

Questa immagine di se stessi si costruisce nel tempo, attraverso l’interazione con l’ altro significativo, con le figure di riferimento dell’infanzia. Secondo l’originale teoria di Bowlby, la qualità del legame precoce dei bambini al loro caregiver primario dovrebbe essere vista come base per il loro modo di impegnarsi in interazioni con altre persone in età avanzata. Se il legame iniziale è andato male, sviluppando emozioni negative, e non è sicuro, questo avrà un significativo impatto negativo sulla vita sociale durante l’infanzia, l’adolescenza e anche l’età adulta (Sroufe 2005).

Uno stile di #attaccamento insicuro dunque, è caratterizzato da un atteggiamento genitoriale di svalutazione e critica nei confronti del bambino e questo lo porta a sentirsi inadeguato, pervaso pian piano dalla vergogna, che entrerà a far parte dell’immagine di se stesso.

COME SI MANIFESTA LA VERGOGNA?

Il nostro corpo è perfetto e la stretta relazione tra lui e le emozioni si mostra anche quando proviamo vergogna. Il rossore infatti, ha una spiegazione scientifica: l’adrenalina rilasciata in situazioni di stress determina la dilatazione dei vasi sanguigni, l’afflusso del sangue ai muscoli che serve per un comportamento di attacco/ fuga viene però bloccato e confluito sul viso e in altre parti del corpo che sono visibili determinando il tipico rossore.

MA A COSA SERVE DUNQUE LA VERGOGNA?

La vergogna è un messaggio, una comunicazione che diamo all’altro; arrossire, come detto sopra, ha una funzione anche sociale in quanto si è più predisposti a perdonare chi arrossisce per la vergogna a seguito di un’azione imbarazzante. Quando arrossiamo dunque, in un certo senso, stiamo comunicando la “resa”, la richiesta di non “infierire”.

SI PUO’ SUPERARE IL SENTIMENTO DELLA VERGOGNA?

Assolutamente si, attraverso alcuni step importanti. Il primo passo è riconoscerla e accettarla; imparare a comprendere quando si prova vergogna, perché si prova, cosa sta succedendo intorno a noi. Abbiamo detto che la vergogna è strettamente legata ad un senso di inadeguatezza, dunque il passo successivo è senza dubbio andare a vedere “dove” abbiamo costruito questa idea di noi stessi e modificarla, scoprendo invece risorse, punti di forza, competenze e qualità.

All’aumentare di una nuova idea di noi stessi, la vergogna finirà sulla sfondo, utile solo in alcune occasioni ma non più pervasiva nella nostra vita.

#vergogna

#emozioni

#psicologia

#attaccamento

Di PIERINI SIMONA

Psicologa, Psicologa giuridica, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
Studio privato a Roma e Reggio Emilia
Terapia on line (Skype, WhatsApp, GoogleMeet...)

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